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Negli ultimi due anni la vendita di carne vegetale ha subito un’impennata. Quando nel maggio del 2019 Beyond Meat è stata quotata in borsa, il prezzo delle sue azioni è salito del 163 per cento nel giorno di apertura, il miglior risultato registrato da un’azienda dal 2008. Un anno dopo, quando la pandemia ha destabilizzato l’attività degli impianti di macellazione, negli Stati Uniti la vendita di carne vegetale è sensibilmente aumentata. Alla fine del 2020 il mercato delle alternative vegetali a carne e pesce era aumentato del 46 per cento. Contemporaneamente, svariati brand di fast food hanno iniziato a cavalcare la tendenza, annunciando il lancio di prodotti a base vegetale.
Dopo il picco, tuttavia, la situazione si è stabilizzata. Nel 2021 le vendite al dettaglio negli Stati Uniti si sono attestate ai livelli del 2020. Il prezzo delle azioni di Beyond Meat è crollato a circa il 14 per cento rispetto all’apice di metà 2019, e la società ha accumulato perdite nette per 182,1 milioni di dollari. L’esperimento di McDonald’s negli Stati Uniti di un panino con all’interno un hamburger vegetale di Beyond Meat si è concluso senza alcuna conferma che il colosso dei fast food abbia intenzione di portare avanti la collaborazione. La netta inversione di tendenza in termini di entusiasmo registrato nel settore sta spingendo alcune persone a chiedersi se la rivoluzione della carne vegetale non abbia già già perso slancio.
È un’ottima domanda. Ma forse dovremmo prima rispondere a un interrogativo ancora più elementare: a cosa servono le carni vegetali? È facile immaginare molti futuri possibili per il prodotto alimentare, sottolinea Glynn Tonsor, economista agrario della Kansas State University. Le persone, per esempio, potrebbero iniziare a sostituire le verdure con hamburger a base di proteine della soia, oppure il consumo di carne convenzionale potrebbe rimanere invariato – e addirittura aumentare – mentre le persone integrano le loro diete aggiungendo carne vegetale. In questi scenari, il mercato al dettaglio delle alternative vegetali alla carne potrebbe espandersi, senza però necessariamente mantenere la promessa di ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2) o alleviare le sofferenze degli animali.
Se siete interessati alle emissioni e al benessere degli animali – e i fondatori di Beyond Meat lo sono certamente – allora dovreste guardare oltre le dimensioni del mercato della carne vegetale e porvi un’altra domanda. I consumatori stanno sostituendo i prodotti di origine animale con alternative a base vegetale? Dal momento che il manzo produce emissioni di molto superiori a quelle di altri tipi di carne, ha ancora più senso chiedersi se le persone stiano scambiando i loro hamburger bovini con polpette a base di proteine di piselli e soia. “Sostituire la carne di manzo è il grande obiettivo della carne a base vegetale”, spiega Emily Cassidy, ricercatrice associata responsabile del Programma alimentare mondiale del World Resources Institute.
Cosa emerge dai dati
È qui che le cose si complicano. Non è possibile capire se le carni vegetali stiano sostituendo davvero la carne bovina osservando i prezzi delle azioni o le vendite totali. Dobbiamo invece affidarci ai dati dei sondaggi e alle analisi dei carrelli dei supermercati. Le prove che abbiamo suggeriscono che la sostituzione non stia (ancora) avvenendo: “Ci sono relativamente poche prove che le alternative di carne a base vegetale stiano attualmente sostituendo la carne convenzionale“, conferma Dan Blaustein-Rejto, direttore del dipartimento alimentare e agricolo del Breakthrough Institute.
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