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Cancro al fegato: i sintomi comuni da non sottovalutare che possono essere un segnale di allarme

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Il tumore al fegato resta uno dei tumori più difficili da curare con scarsissime possibilità di sopravvivenza

Viene diagnosticato a quasi 13.000 italiani ogni anno, e resta uno dei tumori più difficili da curare con scarsissime possibilità di sopravvivenza. Cerchiamo di capire qualcosa in più sul tumore al fegato

Il fegato è il più grande organo del nostro organismo ed è diviso in due lobi – il sinistro (più piccolo) e il destro (più grande). Svolge un fondamentale ruolo di depurazione all’interno del nostro corpo, poiché ‘pulisce’ il sangue dalle sostanze di scarto; inoltre, produce la bile e numerosi enzimi necessari ai processi di digestione. Si parla di tumore al fegato quando, all’interno di questo, le cellule proliferano in modo incontrollato.

I dati sull’incidenza del tumore al fegato variano molto nelle diverse aree del mondo: maggiormente diffuso nel continente asiatico, è invece più raro in Europa e Stati Uniti. Nel nostro paese, sono circa 13.000 le diagnosi di tumore al fegato effettuate ogni anno (quasi 9.000 negli uomini e 4.000 nelle donne). L’età è un fattore molto importante per l’incidenza di questa malattia: si passa da 3 per 100.000 casi sotto i 45 anni, a 32 per 100.000 nelle persone con età compresa tra 60 e 64 anni, fino a 62 per 100.000 oltre i 75 anni.

Più frequente è invece il cancro al fegato (detto anche tumore secondario) ovvero le metastasi che intaccano l’organo ma che provengono da un tumore allocato in un’altra area del corpo. Questo perché il fegato, essendo il filtro del sangue di tutto l’organismo, riceve sangue da tutte le zone del corpo – comprese quelle sede di metastasi, che vengono così più facilmente trasportate al suo interno.

Come nel caso di ogni tumore, tutti siamo potenziali vittime della malattia, e gli studiosi non sono ancora riusciti a comprendere come questo male si sviluppi all’interno del nostro corpo. Certamente abitudini sbagliate (come fumo, alimentazione sbagliata con conseguente obesità), patologie pregresse (infezioni croniche, cirrosi) e altri fattori (età, sesso) incidono sull’insorgenza del tumore.

Non è possibile prevenire il tumore al fegato, ma si può comunque limitare il consumo di alcol, evitare il fumo di sigaretta, condurre un’alimentazione sana e praticare sport – tutte abitudini che possono prevenire questa e altre malattie, e che possono farci vivere una vita più lunga e in salute.

(Leggi anche: Tumore al seno: firmato il decreto che stanzia 20 milioni di euro per i test genomici gratuiti)

Non è facile diagnosticare con tempestività il tumore al fegato, perché è, almeno nelle prime fasi, caratterizzato da  sintomi generici che potrebbero ricondurre anche ad altre patologie. Ecco perché viene definito anche tumore silenzioso.

Sintomi a cui fare attenzione

Ci sono tuttavia degli ‘indizi’ che possono fungere da campanelli d’allarme e spingerci a rivolgerci a un medico o effettuare esami clinici più specifici. Vediamo quali sono: 

  • Stanchezza
  • Gonfiore e ingrossamento del ventre
  • Dolore sul lato destro dell’addome superiore (che può arrivare fino alla schiena e alla spalla)
  • Nausea
  • Perdita di appetito
  • Perdita di peso
  • Debolezza
  • Febbre
  • Ittero (ingiallimento della pelle e del bianco degli occhi)

La probabilità di cura di questa malattia dipende dalle condizioni fisiche del paziente. Se la massa tumorale è unica e l’organo mostra ancora una buona funzionalità, si può intervenire chirurgicamente asportando la parte di fegato malata, con un intervento chiamato epatectomia; in casi particolari si procede con l’asportazione dell’intero organo e con la sua sostituzione tramite trapianto. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, l’operazione chirurgica non è possibile, pertanto si procede con trattamenti medici specifici.

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Fonte: AIRC

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