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Bonus acqua potabile 2022-2023

Tutte le informazioni per richiedere il bonus acqua potabile 2022. A chi spetta, importo, durata, come fare domanda

Bonus Acqua Potabile: Cos’è

Bonus Acqua Potabile: Come Funziona

Chi ne ha diritto

Quanto posso recuperare

Come si richiede

Compilare la domanda

Scadenze

Pagamento

Istruzioni per l’utilizzo in compensazione

Cumulabilità e Criteri di Erogazione

Riferimenti normativi

Bonus Acqua Potabile con Eternity Life

INTRODUZIONE

Disponibile per il 2022 e anche per il 2023 il bonus acqua potabile che permette di ottenere un rimborso fino a 500 euro per le spese sostenute per la razionalizzazione del consumo dell’acqua potabile.

L’agevolazione consiste in un credito di imposta pari al 50% della spesa per l’acquisto e l’installazione di sistemi di trasformazione e filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento o addizione di anidride carbonica.

Dal primo al 28 febbraio 2022 è stato possibile presentare domanda per le spese sostenute nel 2021. Mentre la domanda di bonus per le spese sostenute nel 2022 dovrà essere inviata dal primo al 28 febbraio 2023.

Ecco tutte le informazioni sul bonus acqua potabile 2022 2023, come richiederlo, a quanto ammonta, quali sono i requisiti per ottenerlo e la guida Agenzia Entrate da scaricare.

BONUS ACQUA POTABILE: COS’È

Il bonus acqua potabile è un aiuto economico per chi acquista sistemi per migliorare la qualità dell’acqua da bere in casa oppure in un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale, nonché in un ente del terzo settore o religioso. Si tratta, nello specifico, di un credito di imposta del 50% sulle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi (filtri, depuratori o gasatori) che hanno come scopo il miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti. L’obiettivo è ridurre il consumo dei contenitori di plastica per l’acqua potabile.

L’agevolazione è stata introdotta dalla Legge di Bilancio 2021 (Legge 30 dicembre 2020, n. 178), ma è diventata operativa dal 17 giugno 2021, perché si è dovuto attendere per l’attivazione del bonus acqua potabile il decreto attuativo. L’Agenzia delle Entrate, che gestisce la misura, con il provvedimento del 16 giugno 2021 ha definito i criteri e le modalità di fruizione del beneficio. Poi, la misura è stata prorogata in Legge di Bilancio 2022 per tutto l’anno.

BONUS ACQUA POTABILE: COME FUNZIONA

Il beneficio viene erogato sotto forma di un credito d’imposta pari al 50% per le spese sostenute tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2023. In base a quanto indicato nel provvedimento Agenzia Entrate bonus acqua potabile, l’agevolazione si può utilizzare per l’acquisto e l’installazione di sistemi di:

  • mineralizzazione;
  • filtraggio;
  • addizione di anidride carbonica alimentare (E 290) o raffreddamento.

Quindi, in sostanza, i beneficiari del bonus acqua potabile possono ricevere un rimborso pari alla metà della spesa sostenuta per acquistare questi sistemi.

Dato che la misura punta a razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre anche il consumo di contenitori di plastica per le acque destinate all’uso potabile, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – Enea è stata incaricata di monitorare la riduzione del consumo di contenitori di plastica. L’ente trasmetterà, quindi, telematicamente una relazione sui risultati al Ministero dell’Ambiente (intanto divenuto Ministero della Transizione Ecologica), a quello dell’Economia e delle Finanze e al Ministero dello Sviluppo Economico.

CHI NE HA DIRITTO

Possono fare richiesta per il bonus acqua potabile 2022 2023 le seguenti categorie di soggetti:

  • persone fisiche;
  • soggetti esercenti in arti, professioni o attività di impresa;
  • enti non commerciali, compresi gli enti religiosi civilmente riconosciuti e gli enti del terzo settore.

QUANTO POSSO RECUPERARE

I cittadini possono ottenere un buono fino a 500 euro per la spesa sostenuta. Il credito di imposta del 50% previsto dal bonus acqua potabile 2022 Agenzia delle Entrate, infatti, è erogabile, per le persone fisiche, per le spese fino a un massimo di 1.000 euro sostenute, tra il 1° gennaio 2021 del 31 dicembre 2023, per ciascun immobile. Nel caso di attività istituzionali, commerciali, professioni, arti, attività di impresa, enti non commerciali, del terzo settore o religiosi, invece, l’importo massimo su cui si calcola il credito d’imposta è pari a 5.000 euro per ogni immobile.

Ma attenzione alle percentuali! Dato che il tetto di spesa massimo previsto nella Legge di Bilancio per concedere l’agevolazione è pari a 5 milioni l’anno, per i prossimi tre anni, non è detto che tutti i beneficiari abbiano diritto al 50% di rimborso. L’Agenzia delle Entrate, nel rispetto del tetto massimo di spesa, calcolerà l’importo del credito d’imposta analizzando il numero di domande presentate e ritenute valide per ottenere tale bonus. Se nel totale si dovesse superare il limite di 5 milioni per il 2021 e il 2022, allora la percentuale di bonus destinata ai singoli beneficiari potrebbe abbassarsi.

BONUS ACQUA POTABILE COME SI RICHIEDE

Per richiedere il bonus acqua potabile 2022 è necessario comunicare le spese sostenute, documentate da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito, all’Agenzia delle Entrate. L’ammontare delle spese si comunica inviando il MODULO DI DOMANDA (Pdf 177Kb) all’Agenzia delle Entrate, da compilare seguendo l’apposita GUIDA (Pdf 36 Kb) e le specifiche tecniche (Pdf 787 Kb).

La comunicazione va inviata per via telematicatra il 1° e il 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui si sono sostenuti i costi per l’installazione di impianti per la riduzione del consumo di acqua potabile, in una delle seguenti modalità:

La richiesta di bonus può essere presentata direttamente dal beneficiario o da un intermediario, come previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322. Una volta inviata la comunicazione, il richiedente riceve, entro 5-10 giorni, una ricevuta che attesta la presa in carico della domanda.

COME COMPILARE LA DOMANDA

La domanda è facile da compilare. Sul frontespizio si indica chi è il beneficiario del credito di imposta e si sottoscrivono tutti i dati. Nel quadro A o in quello B (a seconda della categoria del richiedente) si segnano le spese agevolabili in maniera specifica.

Se si intende fare una comunicazione correttiva, è obbligatorio presentarla sempre entro il 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese. La comunicazione finale, sempre da trasmettere per via telematica con le medesime modalità, sostituisce tutte quelle inviate precedentemente.

SCADENZA BONUS ACQUA 2022 2023

La domanda bonus acqua potabile va inviata a febbraio dell’anno successivo all’acquisto. Quindi per le spese effettuate nel 2021 la richiesta di agevolazione va presentata dal 1° al 28 febbraio 2022.  Per le spese sostenute nel 2022 va invece inviata dal 1° al 28 febbraio 2023.

PAGAMENTO

Le spese agevolabili devono far riferimento, nel caso di soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, quindi anche dai privati cittadini, a pagamenti effettuati con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento non in contanti. Dato che la misura è stata attivata il 17 giugno, esclusivamente per le spese sostenute dal 1° gennaio al 16 giugno 2021 sono accettate tutte le modalità di pagamento. In questo caso è possibile integrare la fattura o il documento commerciale attestante la spesa annotando sui documenti il codice fiscale del soggetto che richiede il buono.

Il credito d’imposta, in relazione alle spese effettivamente sostenute, è utilizzabile dai beneficiari in compensazione, ovvero, per le sole persone fisiche non esercenti attività di impresa o di lavoro autonomo, nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di sostenimento delle spese agevolabili e in quelle successive fino a quando non se ne conclude l’utilizzo.

ISTRUZIONI PER L’UTILIZZO IN COMPESAZIONE

Dal momento che il bonus acqua potabile può essere utilizzato in compensazione con F24, allo scopo l’Agenzia delle Entrate, con risoluzione n. 17/E del 2022, ha istituito il codice tributo 6975, denominato “CREDITO D’IMPOSTA PER L’ACQUISTO DI SISTEMI DI FILTRAGGIO ACQUA POTABILE – articolo 1, commi da 1087 a 1089, della legge 30 dicembre 2020, n. 178”. In sede di compilazione del modello di pagamento F24, ai fini dell’utilizzo in compensazione del credito d’imposta, il suddetto codice tributo deve essere esposto nella sezione “Erario”, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a credito compensati”, ovvero, nei casi in cui il contribuente debba procedere al riversamento dell’agevolazione, nella colonna “importi a debito versati”. Il campo “anno di riferimento” è valorizzato con l’anno di riconoscimento del credito, nel formato “AAAA”.

CUMULABILITÀ E CRITERI DI EROGAZIONE

Il bonus acqua potabile è cumulabile. Dunque se, ad esempio, un privato o un soggetto d’impresa installa un depuratore in due proprietà differenti, può ottenere il bonus per entrambe le spese. La cosa importante è che la spesa rientri nel limite di 1.000 euro per ciascun immobile per le persone fisiche e di 5.000 euro, invece per le attività di tipo commerciale, professionale, d’arte, imprenditoriale e gli enti del terzo settore o religiosi.

Il bonus acqua pubblica può essere fruito dai soggetti che sostengono le spese su immobili posseduti o detenuti in base a un idoneo titolo. Questo vale sia per chi ha la proprietà di un bene, sia per chi è detentore, ad esempio, in caso di contratto di locazione, comodato d’uso o affitto d’azienda. In caso di comproprietà, il credito d’imposta è ripartito tra gli aventi diritto in misura proporzionale rispetto alle spese sostenute da ognuno di loro.

RIFERIMENTI NORMATIVI

TESTO DELLA LEGGE DI BILANCIO 2022  (Pdf 2 Mb) pubblicato sulla Gazzetta Serie Generale n.310 del 31-12-2021 – Suppl. Ordinario n. 49.
LEGGE BILANCIO 2021 (Pdf 4,04Mb)) – Legge 30 dicembre 2020, n. 178.
PROVVEDIMENTO AGENZIA ENTRATE (Pdf 419Kb) del 16 giugno 2021.
DPR 22 luglio 1998, n. 322 (Pdf 383Kb).
Risoluzione n. 17/E del 2022 (Pdf 565 Kb).

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