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Introduzione
Ho la netta sensazione che spesso la diamo per scontata… la salute dei reni, parlo della salute dei reni, eppure secondo il “Global Burden of Disease” del 2019 l’insufficienza renale fa parte dei 10 fattori di rischio più rilevanti in termini di di mortalità e disabilità, insieme ai vari fumo, glicemia, pressione alta, sovrappeso eccetera.
E se poi consideriamo che alcuni di questi altri fattori di rischio, penso soprattutto a diabete e pressione alta, sono strettamente correlati al rischio di sviluppare insufficienza renale, ecco perché ho ritenuto importante parlarti di questo argomento.
Cos’è l’insufficienza renale? Tutte le volte che senti parlare di “insufficienza” riferito ad un qualche organo si vuole indicare la sua perdita di capacità di funzionare correttamente:
- L’insufficienza renale è una condizione in cui uno o entrambi i reni non funzionano adeguatamente e non possono quindi più svolgere in modo efficace la loro funzione.
Ma lo stesso si può dire, ad esempio, per l’insufficienza cardiaca, in riferimento al cuore, l’insufficienza respiratoria, in riferimento ai polmoni e l’insufficienza epatica per il fegato.
Ma torniamo ai reni… perché se è vero che pensiamo a loro soprattutto in riferimento alla capacità di eliminare attraverso le urine le sostanze di scarto, in realtà svolgono un ruolo di primo piano anche nel garantire un corretto equilibrio dei liquidi: se bevi troppa acqua si occupano di eliminare l’eccesso, se ne bevi troppo poca si occupano di risparmiarla, se hai un’emorragia e perdi sangue regoleranno la produzione di urina in modo da ridurre al minimo la perdita di liquidi e così via. E allo stesso tempo si occupano di decidere quali e quanti sali minerali eliminare: sodio, potassio, calcio, … è molto importante che la loro concentrazione nel sangue sia sempre mantenuta entro un intervallo molto stretto affinché tu sia in salute e gli altri tuoi organi possano funzionare correttamente.
E se ancora non ti avessi convinto potrei continuare, parlando del loro ruolo nel mantenimento del giusto pH del sangue, ma anche di produzione di ormoni importantissimi, come renina ed eritropoietina.
E che dire della vitamina D? I reni la convertono nella sua forma attiva, ecco perché un disturbo renale può esporre il paziente ad una carenza.
Ecco perché può essere importante conoscere i possibili segni e sintomi che suggeriscono qualche difficoltà renale, ma vorrei chiarirti prima il mio obiettivo: non voglio indurti a fare esami di controllo né tanto meno spaventarti, quello che vorrei è aumentare la consapevolezza sui possibili sintomi.
OK, lo ammetto, cerco di attirare la tua attenzione proprio in questo modo, sui sintomi, ma perché in realtà vorrei portarti ad ascoltare soprattutto l’ultima parte del video, quando vedremo insieme le buone abitudini che proteggeranno i tuoi reni da infezioni, insufficienza renale e tumore.
I sintomi delle malattie renali
Se infezioni e calcoli renali sono condizioni che si manifestano in modo tutto sommato evidente fin da subito, e se ne hai mai sofferto sono sicuro che tremi ancora al ricordo della colica renale, come spesso succede mi preme orientare la tua attenzione sui sintomi di condizioni in grado di avere un andamento più subdolo, perché come spesso succede l’organismo si adopera per compensare eventuali difficoltà finché riesce, per poi andare incontro a quello che sembra un tracollo improvviso e inaspettato.
Come scrive la National Kidney Foundation americana, l’unico modo certo per scoprire una sofferenza renale é mediante esami del sangue e delle urine, e questi sono particolarmente importanti soprattutto in caso di specifici fattori di rischio:
- pressione alta
- diabete
- familiarità per problemi renali
- obesità.
Tuttavia la stessa associazione individua 10 segnali che potresti troppo frettolosamente sminuire:
- Stanchezza persistente ed inspiegabile, calo di energie e difficoltà di concentrazione. Tutti ne soffriamo di tanto in tanto, per lo stress, per la carenza di sonno, per motivi professionali e per tanto altro, ma spesso ignoriamo che una grave diminuzione della funzionalità renale, ed il conseguente accumulo tossine e sostanze di rifiuto nel sangue, può far sentire le persone stanche, deboli e con difficoltà a focalizzare la propria attenzione. Questi disturbi possono peraltro essere peggiorati da un’altra complicazione della malattia renale, l’anemia, a causa della riduzione della produzione ormonale del rene.
- Difficoltà a dormire, perché quando i reni funzionano male le tossine rimangono nel sangue invece di essere eliminate con l’urina, e questo va ad alterare altri meccanismi che si riflettono sulla qualità del sonno.
- Pelle secca e prurito, che può emergere come conseguenza dell’incapacità di mantenere un adeguato controllo sulle quantità dei minerali in circolo e all’accumulo di urea.
- La necessità di urinare più spesso, disturbo che tende ad emergere soprattutto nelle ore notturne, con frequenti risvegli. E rivolgendomi soprattutto agli ometti, la colpa non è quindi sempre della prostata, non avere timore a segnalare al medico eventuali peggioramenti, soprattutto in presenza dei fattori di rischio visti prima.
- Sangue nelle urine, questo lo riportiamo per completezza, ma è sicuramente uno di quei segnali che difficilmente vengono trascurati.
- Più subdola può invece essere la schiuma nelle urine, la cui eccessiva presenza può suggerire la presenza di proteine nelle urine, proteine che normalmente non dovrebbero esserci perché troppo preziose per essere buttate via con la pipì.
- Gonfiore persistente intorno agli occhi, che può sicuramente essere dovuto agli eccessi della sera prima se c’hai dato dentro pensando di avere ancora 20 anni, ma soprattutto se persistenti possono essere un segno collaterale della perdita di proteine nelle urine, che va ad alterare i delicati equilibri dei liquidi nel resto del corpo.
- E lo stesso succede a caviglie e piedi, che a causa della gravità sono la sede di maggior accumulo dei liquidi trattenuti dal corpo. La ridotta funzionalità renale può portare alla ritenzione di sodio, causando gonfiore a piedi e caviglie. Mi preme ricordarti l’importanza di non sottovalutare questo disturbo, perché se è vero che può essere espressione di qualche disturbo alle vene dopo una giornata passata in piedi, può anche essere favorito da malattie cardiache ed epatiche, quindi non avere mai timore a segnalarlo al medico.
- E rimaniamo in zona gambe, perché sempre a causa degli squilibri dei sali minerali (elettroliti) è molto comune sviluppare dolorosi crampi, magari notturni, ma non solo.
- Riduzione dell’appetito, un sintomo generico, poco specifico, ma conseguenza del progressivo accumulo di tossine: se il tuo corpo non riesce più a smaltirle, ridurre l’appetito è un modo che ha per ridurne la produzione. Come dire, a mali estremi, estremi rimedi.
Come vedi tutti i sintomi, presi da soli, hanno sicuramente spiegazioni più probabili, ma se ti capitasse di contarne più d’uno può sicuramente valere la pena parlarne con il tuo medico senza aspettare troppo.
Proteggiamo i nostri reni
Dedichiamo ore alla skin care routine mattutina e serale per curare la nostra pelle, con l’abbonamento in palestra pensiamo alla salute di cuore e polmoni, e se siamo proprio bravi a tavola troviamo il giusto compromesso tra appagamento e prevenzione pensando al fegato e ai vasi sanguigni. E ai reni non ci pensa mai nessuno… ma la buona notizia è che se davvero fai tutte le cose che abbiamo appena detto, cioè a parte la skin care, ti stai già egregiamente occupando anche di loro, perché anche i reni beneficiano di:
- Attività fisica regolare
- Controllo del peso corporeo, ma al solito, se il peso ideale è sempre l’optimum a cui tendere, se sei in sovrappeso perdere anche solo una parte del peso in eccesso può già fare la differenza.
- Dieta bilanciata, sana, varia, con particolare attenzione a non esagerare con il sale, perché le diete ricche di sodio aumentano la pressione del sangue, che nel tempo danneggia in modo irreversibile i reni.
- Smettere di fumare
- Ridurre, o meglio ancora astenersi, dal consumo di alcolici
- Mantenersi adeguatamente idratati, che non vuol dire sfondarsi di acqua, ma bere adeguatamente il classico litro e mezzo o due al giorno, di più se dovessi sudare.
- Attenzione agli antinfiammatori… pastiglietta per il mal di testa, pastiglietta per il mal di schiena, pastiglietta per i dolori mestruali, pastiglietta perché alla sera dopo il lavoro ti toglie quella fastidiosa sensazione di ossa rotte, pastiglietta per quelle due linee scarse di febbre, pastiglietta per il mal di gola e potrei continuare. Non ti sto dicendo di subire in modo passivo tutti questi dolori, ma quando decidi di assumere un farmaco ricordati sempre che si tratta di compromessi: riduzione del dolore a fronte del rischio di effetti indesiderati, e tra quelli legati agli antinfiammatori c’è anche un carico aggiuntivo per i reni. Non è ovviamente, per lo meno quasi mai, la singola compressa, è più spesso l’abuso nel tempo il vero problema, ma come abbiamo detto all’inizio il nostro corpo tipicamente soffre in silenzio e quindi il fatto che ti passi mal di testa senza apparenti ripercussioni non significa che i tuoi reni siano stati felici di quei 600 mg di antinfiammatorio ripetuti peraltro dopo due ore.
Vuoi la chicca finale? Il consumo frequente di bibite a base di cola appare legato ad un aumento del rischio di malattia renale sul lungo periodo; se questo non stupisce troppo pensando al legame zucchero-obesità-pressione alta-diabete, è decisamente più sorprendente il fatto che il rischio sembri persistere anche con le versione 0 calorie (dolcificate). Perché? Non è ancora chiarissimo, ma la causa sembra essere l’eccesso di fosforo contenuto, in forma di acido fosforico usato per acidificare la bibita, che promuove la formazione di calcoli renali, a loro volta collegati al rischio lesioni più severe e permanenti. Sarò sincero con te, non ci sono ancora prove schiaccianti di questo collegamento, ma tanto il consumo di bibite dolci o dolcificate ha così tante controindicazioni che non provo davvero nessuna remora a invitarti ancora una volta a ridurne il più possibile il consumo. Oggi abbiamo semplicemente trovato una possibile ragione in più per farlo.
E parlando di dieta rimane ancora un argomento da toccare: proteine e salute dei reni, ma questo merita un piccolo approfondimento a parte, che pubblicherò giovedì.
Fonti e bibliografia
- 10 Signs You May Have Kidney Disease
- Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME). Italy profile. Seattle, WA: IHME, University of Washington, 2021. Available from http://www.healthdata.org/italy. (Accessed 2023-01-02)