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L’eritritolo fa male? Causa infarti e ictus?

Video

(segue trascrizione)

Introduzione

Mi avete chiesto in tanti un parere sul possibile legame tra eritritolo ed eventi cardiovascolari e allora ho pensato di fare un video al volo per chiarire un po’ la situazione, anche perché ti confesso che la prima volta che ho letto la notizia ho fatto anch’io un mezzo balzo sulla sedia…

Ma diamo prima un minimo di contesto giusto per far capire a tutti di cosa si sta parlando.

Donna in stile cartoon che si tocca il petto a causa di dolore

Shutterstock/Ed Meden

Cos’è l’eritritolo?

L’eritritolo è un dolcificante, un sostituto dello zucchero, tanto per intenderci, che si può usare quindi al posto di aspartame, saccarina, stevia e compagnia cantante.

Sostanzialmente zero calorie, tutti dicono che non ha retrogusto ma onestamente secondo me un filo sì, anche se nulla di particolarmente fastidioso, e dolcifica poco meno dello zucchero, quindi le dosi da usare sono solo di poco superiori.

La caratteristica che a mio avviso lo rende decisamente interessante è però un’altra, ovvero uno spiccato effetto antiossidante, che in teoria lo rende non solo innocuo come dovrebbe essere un dolcificante zero calorie, ma addirittura interessante in termini di salute.

Ebbene, è da poco uscito uno studio che ne ipotizza un possibile legame con infarti e ictus e che ha scatenato un mezzo pandemonio oltre oceano, dove l’eritritolo è molto più usato, ma io stesso ho fatto un mezzo balzo sulla sedia perché è l’unico dolcificante che uso personalmente, quando mi preparo torte e dolci vari (e lo so che siamo solo io e un’altra signora che mi ha scritto su YouTube a chiamare dolce una preparazione a base di eritritolo e farina rigorosamente integrale, ma vabbeh…).

Polvere di eritritolo

Shutterstock/photohasan

Cosa devi sapere

Veniamo subito al dunque, prima di fare qualche considerazione in più per chi fosse poi interessato ai dettagli:

  1. Non c’è alcun allarme immediato, se lo usi con buon senso a mio parere puoi tranquillamente continuare a farlo, al limite più in basso ti darò qualche indicazione più precisa per quello che è il mio giudizio.
  2. Approfitto dell’occasione per chiarire un aspetto ancora più importante. Non basta mai, o diciamo quasi mai, uno studio a ribaltare completamente il giudizio su un alimento. È sempre l’insieme degli studi accumulati nel tempo a consentire di tirare una conclusione definitiva. Per quanto riguarda la nutrizione, una buona scorciatoia mentale è affidarsi con fiducia agli organi nazionali e internazionali preposti, ad esempio a Ministero della Salute ed EFSA. Finché loro non si espongono, è improbabile che ci siano reali rischi nell’immediato.

Cosa prova lo studio in questione?

Ma proviamo ora a entrare nel dettaglio dello studio in questione: se capisci l’inglese ti consiglio il seguente eccellente video di un eccellente divulgatore, oltre che medico e ricercatore. Le mie considerazioni si baseranno in gran parte sulla sua puntuale analisi, quindi nel caso fai pure riferimento alla fonte: lui.

Il mio al solito sarà un approccio un pelo più semplificato.

Se sei ancora qui ti ringrazio per la fiducia! Andiamo! Cosa è davvero emerso da questo studio? Diciamo innanzi tutto che si tratta di uno studio metabolomico… non metabolico, metabolomico. Si tratta di un tipo di ricerca relativamente recente, in cui sostanzialmente si cercano nel sangue mille-mila sostanze diverse senza sapere esattamente cosa… un po’ come tirare una grossa rete da pesca, per vedere cosa si tira su in specifiche condizioni. E le specifiche condizioni in questo caso erano gli eventi cardiovascolari maggiori, infarto e ictus, scoprendo che pazienti con elevate quantità circolanti nel sangue di eritritolo sono più a rischio di infarto.

Te lo ripeto perché temo di essermi un po’ incartato nella spiegazione… Prendi un migliaio di pazienti, gli analizzi il sangue alla ricerca di mille-mila sostanze diverse e scopri che chi ha alte concentrazioni di eritritolo nel sangue è più facile che sviluppi un infarto o un ictus.

Attenzione però, questo è un punto fondamentale: trovare tanto eritritolo NON significa in alcun modo che sia la causa degli infarti, è invece solo un’associazione che emerge. So che potrebbe sembrare controintuitivo, ma è così. Facciamo un esempio banale. D’estate aumentano le vendite di gelato e i casi di insolazione, ma questo NON significa che mangiare gelato causi insolazione… giusto? Semplicemente vendite di gelati e insolazioni aumentano a causa del caldo.

Dove si trova? L’eritritolo che produci tu

E poi c’è un’altra complicazione… l’eritritolo non è solo una sostanza che aggiungiamo noi a torte e caffè, ma anche una molecola che il tuo corpo produce naturalmente. Sì, sì, hai capito bene! Il sostituto dello zucchero che compri al supermercato è in realtà una sostanza che ciascuno di noi produce normalmente, anche se non sono ancora chiarissime le funzioni. Questo ha una conseguenza importante, ovvero che la quantità nel sangue NON è necessariamente correlata a quanto ne usi il paziente in questione, potrebbe essere tutta roba sua… Pazienti con elevati livelli potrebbero anche produrselo inconsapevolmente tutto da soli, per assurdo…

D’altra parte se effettivamente venisse confermato in futuro che l’eritritolo causa infarti potrebbe valere la pena mangiarne di meno, o no?

Diciamo di sì, almeno in teoria… perché in realtà la produzione di eritritolo nel nostro corpo risponde a tantissime condizioni antipatiche, come pre-diabete e diabete, ad esempio, ma anche ad altre forme di stress, forse proprio grazie al suo effetto antiossidante, quindi utile.

Quindi, e questo è un altro punto importante, il fatto che le persone con quantità più elevate nel sangue tendano anche ad essere più malate, rende ancora più complicato affermare che sia proprio l’eritritolo a CAUSARE il problema… potrebbe invece essere solo un indicatore malattia, di una dieta malsana o di altri fattori di rischio. Sei più malato, quindi hai più eritritolo in circolo, ma rischi di più perché sei più malato. E se così fosse introdurne meno dall’esterno non cambierebbe niente.

E d’altra parte era già noto che soggetti con livelli ematici più elevati di eritritolo tendessero ad avere un rischio maggiore di malattia coronarica, questo è uno studio del 2020, questo del 2019, quindi non è stata propriamente una sorpresa… ma di nuovo, non stiamo parlando di un rapporto causa-effetto, e nemmeno lo neghiamo… semplicemente non lo sappiamo. Per ora.

Il meccanismo d’azione

A questo punto gli autori, assolutamente consapevoli di tutto questo, hanno fatto un passo in più: hanno cercato e trovato una possibile spiegazione di come l’eritritolo potrebbe (“potrebbe”, non “può”) essere causa di problemi, scoprendo che favorisce la formazione di coaguli nel sangue, coaguli che possono poi diventare causa di infarti e ictus. Come l’hanno scoperto? Con esperimenti in provetta e nel modello animale, che rappresentano certamente il punto di partenza, ma non il punto d’arrivo. Abbiamo una possibile spiegazione, ma non la conferma che sia effettivamente quello che accade.

Hanno poi somministrato dell’eritritolo a dei volontari e verificato semplicemente che questo causava aumenti rilevanti della concentrazione nel sangue e che questi duravano anche un paio di giorni.

La conclusione dello studio

Quindi per ora abbiamo diverse ipotesi, peraltro plausibili, ma nessuna prova che sia effettivamente quello che succede o quantomeno che l’effetto netto sia negativo. Ammettiamo per un attimo che effettivamente possa favorire la formazione di coaguli, non sappiamo se gli altri effetti positivi descritti in letteratura non siano in ultima analisi in grado di compensare questo effetto, conferendo addirittura protezione. Semplicemente questo studio non ci permette di saperlo.

Quindi? Cosa facciamo?

Quindi, cosa facciamo per ora? Passiamo alla stevia? Io no di sicuro… non finché non verrà dimostrato un vero legame di causa-effetto, la pistola fumante, o quantomeno delle prove più solide. E bada bene, sono pronto in qualsiasi momento a cambiare idea, perché è così che funziona la scienza… progredisce e alcune scoperte portano a cambiare linee guida e scelte alimentari, ma questi cambiamenti non devono avvenire sulla spinta emotiva di un titolo di giornale. Anche perché parliamo di un alimento che non dovrebbe comunque occupare un posto importante nella tua alimentazione, ma solo una piccola aggiunta in sostituzione dello zucchero, con quantità quindi limitate.

Giusto?

Se invece sei più tranquilla ad usare stevia o aspartame, non vedo nessun problema, anche la serenità mentale è un aspetto importante, che merita di essere tenuto in considerazione.

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