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Rischio d’infarto durante i rapporti sessuali

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Introduzione

Adesso io e te dobbiamo fare un discorso molto serio e chiaro: nessun video, nessun articolo, nessuno sconosciuto su Internet può dire a te, proprio a te con i tuoi sintomi, la tua patologia e le tue caratteristiche cliniche specifiche, se ci siano rischi ad avere rapporti sessuali. Questo è qualcosa che solo un medico, eventualmente un cardiologo in caso di malattie cardiovascolari, può valutare.

Quello che può fare uno sconosciuto in rete è solo e soltanto fare un discorso generale, generalizzando (appunto) su quelle che sono le situazioni più comuni.

Quello che farò tra poco, non sarà quindi parlarti del tuo caso, ma parlarti di quello che succede nella maggior parte dei casi.

Perché è assolutamente normale chiedersi, magari a una certa età o magari dopo una diagnosi di malattia o addirittura dopo un intervento cardiaco, se sia ancora possibile o addirittura sicuro avere rapporti sessuali, ma se è un aspetto che ti sta a cuore (e do per scontato che anche il tuo cuore ti stia a cuore…) mantenere o addirittura tornare alle normali attività quotidiane e alle cose che ti rendono felice è una delle chiavi per mantenere una buona qualità di vita.

Coppia di mezza età che sorride

Shutterstock/goodluz

Cos’è un rapporto sessuale?

Partiamo da un punto di vista generale, cos’è un rapporto sessuale da un punto di vista fisico?

È uno sforzo, è un’attività fisica durante la quale il tuo battito cardiaco andrà ad aumentare, così come i valori di pressione del sangue, proprio come succede facendo le scale o una passeggiata a passo svelto.

Molte organizzazioni medico-scientifiche, come ad esempio la British Heart Foundation, lo paragonano indicativamente allo sforzo richiesto per salire due piani di scale a piedi: in linea generale, se sei in grado di affrontare due piani in ragionevole scioltezza, un rapporto sessuale non dovrebbe quindi costituire un particolare rischio. In realtà questo paragone risale a un vecchio studio condotto su uomini sani di età compresa tra la giovane e la mezza età, è quindi una generalizzazione non necessariamente accurata, ma sufficiente a darci un termine di paragone con un’altra forma di esercizio fisico.

E anzi, proprio come qualsiasi altra attività fisica, può essere addirittura di beneficio, tanto dal punto di vista psicologico, quanto da quello più prettamente fisico, ad esempio favorendo un miglior controllo della pressione del sangue e di altri parametri come la glicemia, una riduzione della frequenza cardiaca a riposo, una più efficace gestione dello stress, un aumento della qualità del sonno e, non certo ultimo in caso di relazione stabile, un piacevole momento d’intimità con il partner. Senza contare che le endorfine prodotte, oltre a produrre un immediato senso di benessere, contribuiscono a contrastare efficacemente il rischio di depressione e ansia che dopo una certa età possono essere favorite dalla consapevolezza di non essere più in forma come solo 10 anni fa.

Questa affermazione andrebbe comunque individualizzata su ogni paziente (e non dev’essere intesa come la possibilità di sostituire la regolare pratica di esercizio fisico attraverso la sola attività sessuale), ma si tratta di un motivo in più per buttarsi alle spalle paure e vergogne e aprirsi con fiducia al proprio medico.

È pericoloso?

La Heart Foundation neozelandese è a sua volta molto chiara:

Il sesso non è diverso da qualsiasi altro tipo di esercizio. Fa bene al tuo cuore.
Eccitarti sessualmente non ti espone a rischi, così come un orgasmo.

Ma sarà proprio così? Non si rischia nulla? Oppure quanto si rischia? I medici della Penn Medicine stimano che il rischio sia sostanzialmente paragonabile a quello della popolazione generale, ovvero meno dell’1%, ma su questo ci torniamo dopo, con le ovvie eccezioni di chi soffre di condizioni non adeguatamente controllate, non stabili, e dello stesso avviso sono anche i colleghi della John Hopkins Medicine, che invitano ad astenersi in caso di sintomi anomali, ma come del resto ci asterremmo da qualsiasi sforzo se lamentassimo disturbi come

e, aggiungo io, valori di pressione particolarmente alti.

A proposito di digestione, è sempre la British Heart Foundation a offrire qualche consiglio pratico:

  • cercare l’intimità non necessariamente in orari serali, quando magari si è più stanchi,
  • evitare anche le ore successive a pasti particolarmente pesanti,
  • oltre che evitare di esagerare con gli alcolici.

Cosa succede al cuore durante un rapporto?

Durante i preliminari la pressione del sangue e la frequenza cardiaca aumentano lievemente, salvo poi andare incontro a un breve picco durante i 10-15 secondi dell’orgasmo e un successivo rapido ritorno ai valori basali subito dopo.

Uomini e donne hanno risposte neuroendocrine, pressorie e cardiache sostanzialmente sovrapponibili; i battiti del cuore al minuto raramente superano i 130 bpm e la pressione arteriosa sistolica, la massima, difficilmente supera i 170 mmHg, almeno nei soggetti con pressione di partenza normale.

Ho scoperto durante le ricerche condotte per questo articolo l’esistenza di una forma d’angina, ovvero di dolore al petto indotta da un insufficiente apporto di ossigeno, causata proprio dai rapporti sessuali; l’angina coitale, o più poeticamente angina d’amour, che si può verificare nei minuti o nelle ore successive al rapporto, ma che rappresenta meno del 5% di tutti gli attacchi anginosi e si verifica soprattutto negli individui sedentari con grave malattia coronarica, motivo in più praticare regolarmente un po’ di attività fisica ed evitare di rimanere sempre seduti sul divano, ovviamente previo parere del cardiologo.

Infarto e rapporti sessuali

Relativamente al rischio d’infarto è sicuramente vero che l’atto in sé è associato a un modesto aumento del rischio che l’evento si verifichi durante il rapporto, ma è un po’ un cane che si morde la coda, perché il rischio è molto più elevato nei soggetti sedentari, quindi la strategia NON è evitare i rapporti, ma inserirli in uno stile di vita attivo per fare in modo di depennare la voce “sedentarietà” dalla lista dei propri fattori di rischio. Tanto se sei sedentario il rischio d’infarto sul divano con il telecomando in mano è comunque più elevato rispetto al resto della popolazione più attiva. Tanto per capirci, in termini assoluti

  • rischia di meno chi ha rapporti sessuali inseriti in un contesto di stile di vita attivo,
  • rispetto a chi non ha rapporti e ha uno stile di vita sedentario.

Vuoi dei numeri? Li troviamo in uno statement pubblicato dall’American Heart Association (traduzione non letterale per migliorare la comprensione del significato):

Sebbene l’attività sessuale sia associata a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, la probabilità che succeda è comunque minuscola, perché l’esposizione all’attività sessuale è di breve durata e costituisce solo una percentuale molto piccola del tempo totale in cui il paziente potrebbe svilupparlo nel quotidiano.
L’attività sessuale è la causa di meno dell’1% di tutti gli infarti e si stima che l’aumento del rischio associato a 1 ora di attività sessuale alla settimana sia compreso tra 2 e 3 per 10.000 anni-persona.

Questo significa che se prendi 10000 persone che dedicano mediamente un’oretta alla settimana all’intimità sessuale, solo 2-3 in un anno potrebbero rischiare un infarto. Gli altri 9997 non solo non subirebbero alcuna ripercussione negativa, ma anzi, continuando a parafrasare i medici dell’American Heart Association

sperimentano aumenti di rischio minori rispetto agli individui con bassi livelli di attività sessuale.

E probabilmente si sono divertiti anche di più, ma questo lo aggiungo io.

Questi numeri valgono per soggetti senza precedenti d’infarto, ma considerazioni simili valgono anche per chi dovesse avere già alle spalle un evento.

Ovviamente, lo ribadisco, queste sono considerazioni generali, che non necessariamente si applicano al tuo caso specifico, ma che nelle mie intenzioni dovrebbero essere sufficienti a spingerti a parlarne con il tuo medico che, questo ricordalo sempre, è un essere umano esattamente come sei tu, e non solo comprenderà perfettamente il tuo desiderio di una vita sessuale, ma sarà ben felice di affrontare l’argomento anche da un punto di vista medico.

Così come non c’è nulla di cui vergognarsi per i maschietti che dovessero avere difficoltà di erezione, che possono essere dovuti a problemi organici, come la stessa pressione alta, o effetti indesiderati da farmaci; oggi ci sono diverse soluzioni efficaci e, di nuovo, non c’è ragione di provare imbarazzo parlandone apertamente con il medico o con il proprio urologo.

Un’ultima appendice importante: come ti dico sempre quando parlo di alimenti, nessun cibo è indispensabile, e così non è ovviamente indispensabile avere una vita sessuale se non fosse nelle tue corde. Ad essere indispensabile è invece l’attività fisica, ovviamente compatibile con il tuo stato di salute: quella sì, è davvero indispensabile, per chiunque, e non è mai troppo tardi per iniziare.

Altre fonti

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