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Come si fa ad abbassare SUBITO la pressione?

Quando la pressione è pericolosamente alta?

La definizione di “grave”, quando si parla di pressione alta, è più volte e progressivamente cambiata negli ultimi 70 anni; secondo un recente lavoro di revisione pubblicato su una delle riviste del circuito di Nature “la maggior parte degli esperti concorderebbe che che una pressione arteriosa superiore a 200/120 mm Hg sia grave e richieda attenzione urgente”, ma il grado di urgenza dipende dalle circostanze precise.

Per definizione, invece, quando la pressione del sangue supera i valori di 180/120 mm Hg (120 di minima, 180 massima) tecnicamente si parla di crisi ipertensiva.

Questa condizione può manifestarsi in due diverse forme, la cui distinzione è essenziale per determinare come intervenire (definizioni dell’American Heart Association):

  • Urgenza ipertensiva: Se la tua pressione sanguigna è 180/120 o superiore, attendi circa cinque minuti e riprovala. Se il risultato è ancora alto, ma senza lo sviluppo di altri sintomi specifici (come dolore toracico, mancanza di respiro, mal di schiena, intorpidimento/formicoli, sensazione di debolezza muscolare, alterazione della vista o difficoltà a parlare) si tratta di un’urgenza ipertensiva, che richiede di contattare IMMEDIATAMENTE il medico, che potrebbe limitarsi a modificare la terapia farmacologica.
  • Emergenza ipertensiva: Se la lettura della pressione sanguigna è pari o superiore a 180/120, ma questa è accompagnata da altri sintomi suggestivi di un danno d’organo  in corso (come dolore toracico, mancanza di respiro, mal di schiena, intorpidimento/formicoli, sensazione di debolezza muscolare, alterazione della vista o difficoltà a parlare) si tratta di emergenza ipertensiva, che richiede un’IMMEDIATA assistenza ospedaliera. È importante non aspettare oltre, ma al contrario allertare il 112 o farsi accompagnare in Pronto Soccorso.

Le due condizioni sono quindi distinte in base alla presenza o meno di sintomi indicativi di un danno d’organo.

Vale la pena notare che diversi specialisti preferiscono il termine “ipertensione acuta grave” a “urgenza ipertensiva”, al fine di ridurre nel paziente l’ansia generata dal termine stesso.

Sintomi indicativi di danno d’organo

La presenza di sintomi indicativi di danno d’organo è la bussola che indirizza nella scelta di cosa fare per gestire la pressione alta. Riassumendo,

  • in presenza di pressione alta e uno o più dei seguenti sintomi è necessaria immediata assistenza ospedaliera,
  • in assenza di sintomi è raccomandabile fare riferimento al proprio medico.

I sintomi possono comprendere uno o più tra i seguenti:

Aumenti significativi e rapidi della pressione sanguigna possono innescare uno qualsiasi di questi sintomi e non devono essere sottovalutati, perché potenzialmente legati a danno d’organo in corso.

Cos’è il danno d’organo?

Il danno d’organo, nel contesto dell’ipertensione, si riferisce a lesioni che la pressione sanguigna elevata può causare ai principali organi e sistemi del corpo. L’ipertensione non controllata può portare a cambiamenti strutturali e funzionali in questi organi, compromettendone la funzionalità e aumentando il rischio di gravi complicanze, eventualmente fatali.

Cosa fare per abbassare subito la pressione?

Misuratore di pressione che segna 152/96

Shutterstock/Hodoimg

In caso di sintomi suggestivi di danno d’organo (emergenza ipertensiva) è necessaria assistenza ospedaliera, mentre in assenza di questi (urgenza ipertensiva) l’approccio può essere meno aggressivo, perché non ci sono prove che la pressione arteriosa debba essere abbassata rapidamente e prevede di curare il paziente più che i numeri.

Il trattamento per l’urgenza ipertensiva è quindi volto a garantire un migliore controllo della pressione arteriosa a lungo termine, più che da un immediato abbassamento della pressione sanguigna, che presenta il rischio teorico di causare un calo eccessivo con conseguente ipoperfusione degli organi terminali (gli organi e tessuti del corpo non ricevono più abbastanza sangue ricco di ossigeno e nutrienti), specialmente in quegli individui che presentano una pressione sanguigna gravemente elevata da molto tempo.

A giudizio medico viene in genere iniziata una terapia farmacologica specifica, mentre dal punto di vista del paziente si consiglia di:

    1. Avvertire il proprio medico.
    2. Rimanere quanto più possibile rilassati (in assenza dei sintomi elencati prima è poco probabile andare rapidamente incontro a complicazioni). L’ansia e il panico possono aumentare ulteriormente la pressione del sangue.
    3. Se possibile, informare qualcuno nelle vicinanze della situazione.
    4. Adottare una posizione comoda (non necessariamente sdraiata se si ha la sensazione che sia peggio).
    5. Assicurarsi che i vestiti non siano stretti e che l’ambiente circostante sia tranquillo e rilassante.
    6. Evitare azioni improvvisate, come assumere ulteriori dosi dei farmaci abituali per la pressione senza un’espressa indicazione medica. Un sovradosaggio può causare un calo troppo rapido della pressione, portando a complicazioni.

Un’area ancora grigia

A differenza del trattamento delle quotidiane situazioni di pressione moderatamente alte, ad oggi mancano ancora dati realmente robusti che consentano di delineare un quadro preciso in merito relativamente alla situazione di crisi ipertensiva in merito a

  • obiettivi pressori (valori da raggiungere),
  • velocità di riduzione della pressione,
  • farmaci da usare.

La gestione si basa ancora in gran parte sull’opinione degli esperti, conducendo quindi a una notevole variabilità e talvolta ancora incoerenza negli approcci della pratica clinica.

Fonti

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